Nicola Valeri intervista l'Ambasciatore del Guatemala presso la Santa Sede

Nicola Valeri intervista il prof. Fioravante Meo

nicola valeri intervista padreVito Terrin

Nicola Valeri intervista l'On Paolo Russo

Intervista di Nicola Valeri a Sua Ecc. Mons. Bruno Schettino Arcivescovo di Capua - Presidente prersso la Santa Sede dell'ufficio Migrantes per la Campania

Intervista di Nicola Valeri al Direttore Artistico del "Premio Carpine d'Argento" dott. Salvatore Biazzo

Nicola Valeri intervista il gesuita Padre Giovanni La Manna Presidente del Centro Astalli di Roma. Intervunto al convegno: Volontariato e passione civile nell'italia unita, tenutosi il 2 giugno 2011 i

Don luigi Merola torna a Visciano

Nella bellissima chiesetta della Misericordia recentemente restaurata e acquisita, in comodato d'uso dal comune di Visciano si è tenuto l'incontro con il noto prete anticamorra Don Luigi Merola. Incontro moderato da Salvatore Biazzo, in qualità di direttore artistico del Premio Carpine D'Argento e rassegna CortiFestival sulle problematiche sociali. Presente il sindaco Domenico Montanaro, Alfonsina Novellino Presidente AURA della Fondazione "Giffoni Film Festival per Ragazzi", il prof. Fioravante Meo, direttore di Radio Carpine e la giornalista Rossella Altamura. Don Luigi, fondatore dell'associazione "A Voce de Creature" ha illustrato la sua esperienza come parroco di Forcella prima e della zona ferrovia adesso. Don Luigi balza alle cronache con l'anatema "Fujtevenne" quanto a Forcella durante un agguato di camorra teso ad eliminare il boss Luigi Giuliano rimase uccisa, come vittima innocente, la giovanissima Annalisa Durante. Don Luigi fece delle sue omelie in parrocchia dei veri e propri anatemi contro i Giuliano e chiedeva il riscatto di quel quartiere definito un feudo del malaffare. Don Luigi subì minacce ed atti dimostrativi. Il prete viva sotto protezione. Quelli che lui chiama "Angeli" lo seguono in tutte le sua attività pastorali e sociali. Don Luigi ha ricordato "che camorristi non si nasce ma si diventa". Il prete ha raccontato la storia di uno dei tanti ragazzi strappato ai clan che oggi fa il parte della sua fondazione. Don Luigi ha ammonito che dalla camorra si può uscire attraverso il contrasto alla dispersione scolastica, la presenza di strutture come gli oratori e un monito ai sindaci, affinché in prima persona siano in mezzo alla gente e non si chiudano nei municipi trincerandosi dietro a segretari e sottosegretari. Amministrare un comune - dice Don Merola - "significa vivere accanto alla gente e ascoltarla". Stesso monito ai preti notai che si barricano nelle canoniche. Don Merola ha ricordato la direttiva del Cardinale Sepe che ammonisce i parroci a celebrare funerali e sacramenti ai boss.
di Nicola Valeri